La Silvio Pellico – Storia di una scuola, storia di una comunità

Sono passati già nove anni dalla pubblicazione del libro “La Silvio Pellico, storia di una scuola, storia di una comunità”.

Il volume ha ripercorso la lunga vita di un istituto, che è stato luogo di formazione e di cultura per tante generazioni di giovani studenti e che continua ad essere punto di riferimento per tante famiglie chioggiotte.

Rendiamo disponibile il PDF, sperando di fare cosa gradita a quanti hanno fatto e fanno parte della sua lunga storia.

 

LA LETTERATURA, UN GIOCO DA RAGAZZI

Dante non è un poeta qualsiasi, ma il padre dell’italiano. Dalla sua scelta, audace e geniale, di
scrivere in volgare fiorentino passa la genesi della lingua che noi tutti oggi parliamo.
Lo studio del suo capolavoro, la Divina Commedia, ha dato inizio all’avventuroso viaggio che ha
condotto la Classe II A dai tenebrosi gironi dell’Inferno fino ai cieli cosparsi di stelle del Paradiso.
La creatività dei ragazzi, guidati dalla Prof.ssa Laura Penzo col prezioso supporto della Prof.ssa
Sandra Gorin, ha trasformato le conoscenze apprese in un avvincente gioco dal titolo Fuga dagli
Inferi. Superati coraggiosamente gli infernali ostacoli incontrati nel cammino, tutti i giocatori sono
infine usciti “a riveder le stelle”. Indubbiamente, si può affermare che, per l’impavida II A,
quest’anno la letteratura sia divenuta… un gioco da ragazzi!

 

LE STREGHE DELLO SCILIAR

Lo Sciliar è un massiccio montuoso dell’Alpe di Siusi, in Alto Adige; miti, leggende e magia aleggiano su questa zona, fin dall’antichità. Si narra, infatti, che queste cime fossero un luogo privilegiato d’incontro per streghe e diavoli. Su questi luoghi si è focalizzata l’attenzione dei ragazzi della II E durante alcune lezioni di Storia, in cui è stato ricostruito un Processo per Stregoneria. L’attività è divenuta un importante spunto di riflessione e confronto sulla “paura del diverso” che, nel tormentato clima culturale del XVII secolo, si trasformò in una vera e propria psicosi. Le “streghe” divennero così le vittime su cui sfogare ogni malessere sociale.

PAROLE IN TRINCEA: SCRIVERE PER NON MORIRE

II 1914 fu per molti soldati il battesimo del fuoco ma anche il battesimo della penna. La Prima Guerra Mondiale ha rappresentato un grande laboratorio di scrittura per milioni di soldati scarsamente alfabetizzati. Nonostante le difficoltà, la frequenza con cui i soldati inviavano posta è la dimostrazione di quanto fosse urgente scrivere e ricevere notizie. Durante il periodo bellico, si calcola che ogni giorno ci furono più di due milioni e mezzo di lettere inviate dal fronte. La scrittura divenne per ogni soldato l’ancora di salvezza per non morire. Anche i ragazzi di III E, nelle ore del laboratorio di scrittura guidato dalla Prof. Laura Penzo, hanno scritto le loro “lettere dal fronte” come i ragazzi del ’99, arruolati nell’esercito per combattere nelle trincee in una delle fasi più critiche della Grande Guerra.

 

 

“CON I MATTONI SI COSTRUISCE, GRAZIE ALLE RADICI SI CRESCE.” (Susanna Tamaro)

Valorizzare le nostre radici è di sicuro un modo interessante per accrescere la conoscenza di noi stessi, incontrando significativi pezzi del nostro passato che ci permettano di vivere con più gusto il presente. È per questo che, anche nel corso di quest’anno scolastico, le classi della Sezione Musicale hanno partecipato al Concorso “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale del Veneto”.

I ragazzi coinvolti, pieni di entusiasmo, si sono messi all’opera: chi ha intervistato i pochi artigiani sopravvissuti nella nostra città, per carpirne i segreti del mestiere; chi ha interpretato, con divertenti e originali modalità, un conosciuto canto della tradizione locale. Dentro e fuori dalle nostre aule, tutto diventa un aiuto prezioso per meglio comprendere chi siamo, da dove veniamo e dove siamo diretti.

 

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