Scuola secondaria “Pellico” – In ricordo di Francesca Bonfatti

Il 12 marzo scorso ci ha lasciato una cara collega, la prof.ssa Francesca Bonfatti. Inutile dire dello sbigottimento e dell’incredulità che quella notizia ha provocato in tutti noi insegnanti, che insieme a lei abbiamo condiviso tanta storia di questa scuola. Sbigottimento ed incredulità perché Francesca, persona estremamente schiva e riservata, parlava pochissimo di sé stessa e si era, invece, messa a disposizione degli altri, anche quando questo le deve essere costato molto, per l’avanzare inesorabile della malattia.
Amava l’arte, si percepiva che era un qualcosa di connaturato alla sua esistenza, e chi di noi ha avuto modo di collaborare con lei a qualche progetto comune lo può senz’altro testimoniare. Ricordiamo in modo particolare la passione con la quale seguiva i suoi studenti, esaltando in essi i tratti e gli aspetti che li rendevano speciali e che meritavano di essere evidenziati e potenziati. Ne sono risultati lavori di vario tipo, come per esempio quelli in occasione delle celebrazioni dell’anniversario dantesco nel 1921 o quelli relativi alle illustrazioni di un libro digitale tratto dall’omonimo testo di Alessandro D’Avenia, “Bianca come il latte, rossa come il sangue”. Si era ancora invischiati nella pandemia e si sapeva che il lavoro sarebbe stato presentato ai genitori e al pubblico solo on line. Le immagini (e la musica, per cui ringraziamo ancora il prof. Rossetti) erano quindi di fondamentale importanza. L’apporto di Francesca nel guidare gli alunni fu determinante e molto efficace, sia per la scelta dei colori che per la grafica, ed estremamente suggestivo nel confezionamento finale del tutto. Quando le si facevano i complimenti, però, si schermiva e, cosa che maggiormente colpiva, era il mettere sempre in primo piano gli altri e mai sé stessa.
Bellissime le parole che ha lasciato come testamento spirituale per tutti nella sua pagina fb:
“E mentre il mondo che ho conosciuto svanisce dietro di me, sorrido. Sorrido perché so che anche in un’altra dimensione, nel vasto oceano dell’infinito, continuerò ad esprimere la mia anima attraverso il colore e non colore, la forma, l’espressione, la creatività, in un’eterna sinfonia di creazione. Eccomi pronta a danzare tra le stelle e a colorare il cielo di nuove meraviglie. Addio, non per sempre, ma fino al giorno in cui, in un’altra dimensione, i colori si mescoleranno ancora, le melodie risuoneranno e l’arte, eterna, continuerà.
Vi abbraccio forte con la speranza che nulla andrà perduto.
Un bacio.”
Ti abbracciamo forte anche noi, Francesca, con l’assicurazione e la certezza che davvero nulla andrà perduto!
I colleghi della “Silvio Pellico”.

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