Insieme in armonia

Ormai si sa che per imparare un’altra lingua si consiglia di familiarizzare con essa fin dalla prima infanzia. E noi insegnanti della Scuola dell’Infanzia abbiamo accolto con entusiasmo questo consiglio chiedendo da due anni la collaborazione dei colleghi professori di musica alla sezione musicale della Pellico. Si, perché’ crediamo che avviare i più piccoli ad una sensibilità all’ascolto di sé stessi e del mondo che li circonda possa essere il primo passo per avvicinarli alla musica come altro linguaggio. Quindi da Gennaio ad Aprile tutti i bambini della nostra scuola, divisi in sezioni, hanno partecipato al corso di propedeutica alla Musica che prevedeva un’ora alla settimana per dieci lezioni. E’ stata una bella occasione per tutti, piccoli e grandi: abbiamo scoperto che non parliamo solo con la voce ma con tanti altri suoni fatti con tutto il resto del nostro corpo, che rispettare l’alternanza tra rumore e silenzio è alla base di qualsiasi melodia, che aspettare il proprio turno aspettando e ascoltando gli altri ci permette di creare infinite armonie come in una grande orchestra e che tenere il ritmo rende tutto più divertente… lezioni di musica e concentrate lezioni di vita. Nel nostro piccolo abbiamo fatto esperienza di tutto questo.
L’ultima lezione è stata aperta ai genitori che hanno assistito alle attività e potuto respirare la giocosità del clima unita alla serietà della proposta.
Ci auguriamo il prossimo anno di poter proseguire questa strada intrapresa verso il pianeta musica con un altro progetto “Musicolandia”.

 

Progetto continuità “Padoan – Gregorutti”

 

Progetto “Musicolandia” alla Padoan, con i bambini di 4 anni, sez. A ed E

La prof.ssa Micaela Tiozzo racconta la sua esperienza:

tra la fine di febbraio e la prima settimana di aprile ho svolto un progetto pedagogico-musicale presso la scuola materna Padoan con i bambini di due classi di 4 anni, cadenzato in 10 lezioni, dove l’ultima è stata intesa come dimostrazione effettiva attraverso la messa in scena di un piccolo spettacolo nel quale sono stati esplicati gli obiettivi raggiunti.

Lo schema in linea di massima è stato questo:

1° lezione: discussione sulla musica (origine della musica, di cosa si tratta, da cosa è costituita, quali strumenti musicali conosci…..); esplorazione del proprio corpo attraverso l tecnica del body percussion (battere mani e piedi, schiocco dita, ecc.).

2° lezione: esplorazione degli strumenti musicali presenti nella classe.

3° lezione: ascoltando il 1° tempo di un concerto per pianoforte e orchestra di Mozart i bambini hanno disegnato cosa faceva pensare la musica. 3-4 volte di seguito.

4° lezione: ripresa di body percussion abbinata ai nomi, vocalizzi per scoprir la propria voce. Io dirigo e al mio gesto loro hanno eseguito. Alterno corpo e voce. Lettura della favola della Nuvola Olga.

5° lezione: vocalizzi; body percussion con conseguente formazione di piccola orchestra.

6° lezione: lavoro con Canzone del gatto e Squalo di Astor Piazzolla.

Dalla 7° lezione in poi è stato montato il piccolo spettaolo, coinvolgendo tutti i bambini che hanno imparato ad aprirsi e a partecipare secondo le loro capacità e predisposizione. I bambini, così, hanno fatto l’esperienza del teatro in musica, perchè hnno dovuto interprtare la favola caricandola di gesti, movimenti, commenti vocali e ritmici.

Il gioco implica per me soprattutto l’elemento di sperimentazione, di disponibilità al rischio e la gioia della scoperta e l’esperienza dell’ascolto musicale, quando vissute da più persone insieme; la penso come ad un’occasione per consentire incontri, scambi, trasformazioni nel gruppo; tra la musica e il gioco cui essa si presta, c’è un rapporto più o meno vincolante, ma sempre importante; il gioco pressupone e stimola l’ascolto, anche se cambia il tipo di ascolto che, di volta in volta, è più o meno concentrato.

Durante le lezioni il gioco ha subito così varie trasformazioni: 1)gioco senso- motorio, in cui il piacere del gioco musicale si fonda sull’esplorazione spontanea di sincronie ritmico-motorie (muoversi con la musica) o ritmico – verbali (parlare sulla musica); 2) gioco simbolico, in cui la musica è proposta, per l’appunto, come simbolo da leggere e svelare insieme, attraverso la costruzione di interpretazioni verbali o mimiche; 3)gioco di regole, in cui è fondamentale scoprire una delle regole strutturali o ecutive della musica (durata delle frasi, schemi di alternanza tra le parti o tra gli stumenti….) perchè essa diventa la regola del gioco.

Tutto questo pe dire che il gioco è un’attività seria della quale ci serve con abilità e consapevolezza per raggiungere determinati obiettivi con più efficacia.

Un particolare ringraziamento alle maestre delle classi sezioni A ed E, che hanno collaborato co entusiasmo alla riuscita del progetto: Alessandra Padoan, Dora Cattedra, Gabriella Veronese, Sandra Sfriso e Chiara Mantovan.

 

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Progetto “Musicolandia” alla Padoan, con i “grandi” delle sezioni B e D

Il prof. Filippo Maretto racconta la sua esperienza:

tra la seconda metà di febbraio e la prima settimana di aprile ho svolto la seconda parte del progetto “Musicolandia”, questa volta rivolto ai bimbi della scuola dell’infanzia “Padoan”.

Io mi sono occupato delle sezioni B e D, ovvero dei bimbi “grandi”, quelli di cinque anni…

È stata anche qui una bellissima esperienza, molto impegnativa ma di grande soddisfazione per il notevole percorso compiuto dai bimbi.

Abbiamo iniziato la nostra avventura ascoltando “Il Carnevale degli animali” di Saint Saens, approfittando anche del fatto che il Carnevale fosse appena finito, associando movimenti pensati del corpo a melodie e andamenti della musica. Gli obiettivi erano quelli di educare all’ascolto e di associare alla musica sensazioni e stati d’animo, di riconoscere gli strumenti, le dinamiche e i temi musicali che si ripetevano. Tutto questo ascoltando la musica di un grande compositore.

Abbiamo imparato la canzone “Do, re, mi…”, dal film “Tutti insieme appassionatamente”, associando alla canzone delle semplicissime coreografie, con l’obiettivo di sviluppare l’intonazione, la capacità di cantare insieme e la coordinazione motoria, imparando inoltre le note musicali attraverso un’attività posta in forma ludica.

Ci siamo divertiti un sacco con la tombola degli strumenti musicali: funziona come una classica partita a tombola, ma nelle cartelle che avevo preparato non c’erano i numeri bensì gli strumenti dell’orchestra… E non venivano pescati i numeri, ma proposte delle tracce di un cd con brevi incisi di uno strumento solista… I bambini hanno apprezzato tantissimo, imparando a conoscere strumenti musicali mai sentiti e a riconoscere timbri diversi.

Abbiamo sonorizzato una breve storiella con lo strumentario Orff e altri strumenti che ho preparato con materiale di riciclo, lavorando, attraverso l’importantissima pratica della differenziazione dei rifiuti, sulle competenze trasversali (educazione alla cittadinanza).

I bambini hanno imparato a eseguire, battendo le mani, brevi sequenze ritmiche per imitazione, anche grazie all’ausilio di cellule verbo-ritmiche. Questo lavoro è stato propedeutico all’esecuzione, tutti insieme, di Frà Martino Campanaro con un’orchestra di strumentini…

Evviva la musica!!!

 

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Progetto “Musicolandia” alla Padoan, con i piccoli della sez. F e G

Ad aprile si è concluso il progetto di propedeutica musicale presso la scuola dell’infanzia “Padoan”. Nelle sezioni F e G gli incontri sono stati curati dalla professoressa Raffaella Rizzi.

Trattandosi di bambini di soli 3 anni (qualcuno anche più piccolo), le attività proposte hanno avuto come obiettivo quello di sensibilizzare i piccoli alla percezione di alcuni elementi musicali, come lento/veloce, acuto/grave, forte/piano, acuto/staccato, ecc. Partendo dall’ascolto di favole musicali e canzoni i cui protagonisti erano gli animali, i bambini hanno imparato a riconoscere le caratteristiche della musica proprio attraverso l’aiuto degli animali (un elefante cammina lentamente, mentre una lepre corre) e a loro volta si sono cimentati nella riproduzione di quanto appreso (da soli dovevano riconoscere quale elemento musicale l’animale rappresentava e imitarlo senza l’aiuto dell’insegnante). Operazione apparentemente facile, ma assolutamente difficile per una fascia d’età non ancora abituata all’ascolto e al mantenimento dell’attenzione per un periodo di tempo prolungato.

Non sono mancate lezioni dedicate alla body percussion e i bambini si sono divertiti a disegnare le manine e i piedini, segni della notazione ritmica.

Nell’ultimo incontro, aperto ai genitori, i bambini si sono cimentati nella realizzazione di piccole coreografie su basi musicali: partendo dall’ascolto della musica i bambini dovevano capire quale movimento del corpo mettere in atto e quale tipo di danza effettuare. Alla fine le maestre hanno invitato i genitori a partecipare attivamente alla lezione e su un bel ragtime bambini e genitori hanno realizzato insieme una coreografia.

 

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