Giorno: 1 Giugno 2021
Saluto di fine anno classi quinte Scuola Primaria
QUEST’ULTIMA VITTORIA
Proprio cinque giorni prima della fine della scuola che segna, per i ragazzi della 3^ E della “Pellico”, la fine di un lungo percorso scolastico, è arrivata quest’ultima vittoria.
Ad aprile la classe aveva partecipato, sia singolarmente che con un lavoro di gruppo, al concorso di poesia e disegno indetto dal Conservatorio Statale di musica “Antonio Buzzolla” di Adria che, per la sua seconda edizione, lo aveva intitolato “La Poesia e il Colore della Musica”.
I ragazzi avevano scritto una poesia ispirata dalla loro passione per la musica ma, soprattutto, da un episodio molto divertente che aveva caratterizzato alcune loro prove d’orchestra.
Utilizzando questo ‘motto’ che avevano inventato in maniera ludica, sono riusciti a creare un vero turbine di sensazioni che li ha portati al PRIMO posto della classifica per la categoria ‘scuole secondarie di primo grado’.
Questa meritatissima vittoria non si riempie, pertanto, solamente di studio e metrica, ma anche di divertimento, lavoro di gruppo e leggerezza che ha reso il momento della scrittura e un vero e proprio momento di gioco.
Riportando l’arte alla sua naturale essenza: l’emozione.
Il gruppo di lavoro ha deciso di donare alla scuola il premio che verrà consegnato che consisterà in un piccolo buono acquisto utilizzabile in un negozio di musica.
Altre tre ragazze che avevano partecipato con delle poesie singole si sono aggiudicate un posto nella classifica (alla quale hanno partecipato più di duecento alunni) aggiudicandosi tre posti tra i primi 80.
Di seguito il lavoro dei nostri ragazzi:
bA#
“Ba-ba-ba”
suona una voce a basso tono,
l’orchestra che attende
in un silenzio di perdono.
“Ba-ba-ba”
lo sento echeggiare
in quell’arena
che solo l’uomo ha saputo rovinare,
di vecchi alberi rotti
e molti nidi di passerotti.
Pesanti fagotti e gravi clarini
svegliano i fili d’erba
nell’eterna danza dei ciclamini.
Questa melodia che risuona nel bosco
sovrasta il rumore contorto
dell’uomo che in città
abbatte il mondo con l’inchiostro.
Eppure l’orchestra continua
e qualcuno rifà:
“ba-ba-ba”
“ba-ba-ba”
“ba”
“ba”.