Progetto “Musicolandia” alla Padoan, con i bambini di 4 anni, sez. A ed E
La prof.ssa Micaela Tiozzo racconta la sua esperienza:
tra la fine di febbraio e la prima settimana di aprile ho svolto un progetto pedagogico-musicale presso la scuola materna Padoan con i bambini di due classi di 4 anni, cadenzato in 10 lezioni, dove l’ultima è stata intesa come dimostrazione effettiva attraverso la messa in scena di un piccolo spettacolo nel quale sono stati esplicati gli obiettivi raggiunti.
Lo schema in linea di massima è stato questo:
1° lezione: discussione sulla musica (origine della musica, di cosa si tratta, da cosa è costituita, quali strumenti musicali conosci…..); esplorazione del proprio corpo attraverso l tecnica del body percussion (battere mani e piedi, schiocco dita, ecc.).
2° lezione: esplorazione degli strumenti musicali presenti nella classe.
3° lezione: ascoltando il 1° tempo di un concerto per pianoforte e orchestra di Mozart i bambini hanno disegnato cosa faceva pensare la musica. 3-4 volte di seguito.
4° lezione: ripresa di body percussion abbinata ai nomi, vocalizzi per scoprir la propria voce. Io dirigo e al mio gesto loro hanno eseguito. Alterno corpo e voce. Lettura della favola della Nuvola Olga.
5° lezione: vocalizzi; body percussion con conseguente formazione di piccola orchestra.
6° lezione: lavoro con Canzone del gatto e Squalo di Astor Piazzolla.
Dalla 7° lezione in poi è stato montato il piccolo spettaolo, coinvolgendo tutti i bambini che hanno imparato ad aprirsi e a partecipare secondo le loro capacità e predisposizione. I bambini, così, hanno fatto l’esperienza del teatro in musica, perchè hnno dovuto interprtare la favola caricandola di gesti, movimenti, commenti vocali e ritmici.
Il gioco implica per me soprattutto l’elemento di sperimentazione, di disponibilità al rischio e la gioia della scoperta e l’esperienza dell’ascolto musicale, quando vissute da più persone insieme; la penso come ad un’occasione per consentire incontri, scambi, trasformazioni nel gruppo; tra la musica e il gioco cui essa si presta, c’è un rapporto più o meno vincolante, ma sempre importante; il gioco pressupone e stimola l’ascolto, anche se cambia il tipo di ascolto che, di volta in volta, è più o meno concentrato.
Durante le lezioni il gioco ha subito così varie trasformazioni: 1)gioco senso- motorio, in cui il piacere del gioco musicale si fonda sull’esplorazione spontanea di sincronie ritmico-motorie (muoversi con la musica) o ritmico – verbali (parlare sulla musica); 2) gioco simbolico, in cui la musica è proposta, per l’appunto, come simbolo da leggere e svelare insieme, attraverso la costruzione di interpretazioni verbali o mimiche; 3)gioco di regole, in cui è fondamentale scoprire una delle regole strutturali o ecutive della musica (durata delle frasi, schemi di alternanza tra le parti o tra gli stumenti….) perchè essa diventa la regola del gioco.
Tutto questo pe dire che il gioco è un’attività seria della quale ci serve con abilità e consapevolezza per raggiungere determinati obiettivi con più efficacia.
Un particolare ringraziamento alle maestre delle classi sezioni A ed E, che hanno collaborato co entusiasmo alla riuscita del progetto: Alessandra Padoan, Dora Cattedra, Gabriella Veronese, Sandra Sfriso e Chiara Mantovan.